martedì 13 marzo 2012

NASCAR 2012: Tre gare, qualche indizio




Tre gare su trentasei corrispondono alla dodicesima parte del campionato della NASCAR Sprint Cup. Di sicuro è presto per fare bilanci ed esprimere bilanci (e saremo folli a volerlo fare), ma è pur vero che l'andazzo della stagione, soprattutto quando va male, si vede sin dalle prime gare.
Non è che incappare in tre gare negative comprometta un intero campionato, ma se le cose non vanno bene da subito, o vanno proprio male, si comincia a lavorare in un clima difficile, che rende poi contorta la via del successo.

E' esattamente quello che sta succedendo ad A.J.Allmendinger al suo esordio con il team Penske. Il pilota americano è uno che ha talento da vendere e lo ha dimostrato ai tempi della CART, ma il suo passaggio precoce in NASCAR lo aveva bruciato quando correva con il team Red Bull. Passato alla corte di Richard Petty, Allmendinger è risorto, meritandosi in pieno il suo posto nella categoria e venendo poi scelto dal "Generale" Roger Penske per sostituire Kurt Busch sulla Dodge numero 22. A.J. ha iniziato la stagione con tre gare difficili e piene di guai. Risalire la china dal trentensimo posto è possibile ma pretendere di prendere il treno per il campionato è assai dura.


Curiosamente, Allmendinger viene preceduto in classifica dal pilota che ha sostituito, Kurt Busch, un altro ragazzo che ha iniziato male il 2012. Pur disponendo di una Chevrolet costruita da Hendrick, il più vecchio dei fratelli di Las Vegas corre con il modesto team Phoenix che non gli consente di puntare alla vittoria, cosa difficile per il campione 2004 che ha vinto almeno una gara in tutte le stagioni disputate dopo quella di esordio. Dopo le esperienze con i team Roush e Penske, finite entrambe con burrascosi licenziamenti, Kurt si trova nella difficile posizione di essere "retrocesso" in un team di secondo piano e di dover essere promosso tra quelli che contano.

Non se la passa bene nemmeno Kasey Kahne, neoassunto del team Hendrick. Tre gare anonime, nonostante la pole a Las Vegas, sono un brutto biglietto da visita quando si tratta di esordire nel team più ambito della categoria. In molti si aspettavano che fosse Kahne a dare il colpo di grazia a Dale Earnhardt Jr., dopo tre disastrose stagioni in questa squadra. Se Kahne fosse andato bene fin da subito, sarebbe stato chiaro che Junior era un pilota bollito non più ai livelli dei suoi anni migliori. Invece, proprio Kasey, che tanto bene aveva fatto con il team Everham al suo esordio assoluto e poi con Red Bull nell'ultima stagione di transizione, ha faticato mentre Earnhardt ha dato qualche segnale di ripresa con quella settantina di giri in testa nel Nevada.

Scalando la classifica, troviamo Jimmie Johnson al ventitresimo posto. Posizione dovuta al solo incidente di Daytona. Il cinque volte campione ha corso in maniera eccelsa nelle ultime due corse e si riprenderà presto. Pensare che il campionato sia per lui finito dopo tre corse non è da folli, è roba da chi ha perso completamente il senno.

Aldo Canzian

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