martedì 17 aprile 2012

NASCAR: Più sport con meno gialle




Il tema ricorrente nelle discussioni del lunedì tra gli appassionati di motori americani riguardava l'ottimo spettacolo offerto su entrambe le rive dell'oceano Pacifico, sia di primissima mattina con il Gran Premio di Cina di Formula 1, sia al pomeriggio con il Gran Premio di Long Beach della IndyCar. Due gare con duelli ruota ruota, sorpassi e staccate a ruote fumanti. I grandi appassionati della NASCAR aggiungevano alla discussione la bellissima corsa della Camping World Truck Series corsa domenica sul tracciato di Rockingham, abbandonato dall'allora Nextel Cup dopo l'anno 2004.
Molti hanno sottolineato come la gara della Sprint Cup a Forth Worth sia stata piuttosto lineare e scontata, nonostante si corresse su un tracciato velocissimo, dove spesso ci sono stati eventi degni da essere ricordati. Quello che ha colpito di più, è stata ancora una volta il numero esiguo (due in questo caso) di bandiere gialle viste durante la gara. Una a causa di un cappellino in pista dopo 67 giri di corsa e poco dopo un'altra a causa di un leggero contatto con il muro da parte di Trevor Bayne. La cosa più curiosa è che i tifosi hanno reagito relativamente bene ad una gara piuttosto scialba. Pur ammettendo di essersi addormentati davanti alla TV, praticamente tutti hanno fatto i propri complimenti alla NASCAR per aver lasciato i concorrenti battersi liberamente senza condizionare la corsa con un intervento della pace car per ricompattare il gruppo, sottolineando come il risultato sia stato così quanto di più sportivo poteva essere. E pensare che qualche pretesto per interrompere la gara poteva esserci, come quando Juan Pablo Montoya è passato sopra una bottiglietta d'acqua piena, facendola scoppiare nell'impatto. E' stato grazie a quella serie incredibile di 234 giri finali consecutivi che Greg Biffle ha avuto la meglio sul dominatore Jimmie Johnson, che tranquillamente avrebbe potuto ottimizzare l'assetto della propria vettura approfittando di una neutralizzazione, come molto volte successo in passato. E' un tema sul quale abbiamo espresso le nostre opinioni diverse volte negli ultimi tre anni e sul quale siamo ritornati ciclicamente. Probabilmente chi regge la NASCAR non legge questo blog, ma di sicuro ha capito il nostro punto di vista. E noi (e non solo) ringraziamo.

mercoledì 4 aprile 2012

NASCAR Martinsville: finale col botto!



L'eclatante e scoppiettante epilogo della scorsa gara di Martinsville ha offerto la possibilità di riflettere attentamente sui contenuti sportivi di questo evento. Davanti ai giornalisti che lo intervistavano, il vincitore Ryan Newman dimostrava tanti meriti quanto il polesitter del Shootout di Daytona. Dopo oltre 300 giri in testa, Jeff Gordon aveva dovuto cedere il comando al compagno di squadra Jimmie Johnson. La corsa era agli sgoccioli e Gordon rimontava in maniera sensazionale su Johnson, superandolo con soli tre giri da compiere. Tutti ci aspettavamo sei curve con i due appaiati, sportellandosi pur rispettandosi, duellando fino alla bandiera a scacchi, ma le cose sono andate diversamente. Tutta colpa di David Reutimann, fermo in mezzo al rettilineo dei box, che causava l'inevitabile entrata della pace car e il finale con la regola del green-white-checkered. Con soli due tornate da portare a termine, la gara è ripartita con Gordon e Johnson pronti a darsele di santa ragione, ma da dietro è arrivato Clint Bowyer, catapultatosi in avanti come se a spingerlo fosse un razzo per arrivare alla luna. Bowyer ha battuto Gordon all'interno che a sua volta è finito addosso a Johnson. Gara rovinata per tutti e tre e vittoria regalata a Newman. Buona parte dei tifosi considera Bowyer copevole di una stupida manovra disperata fatta all'ultimo momento. Altri credono che abbia fatto bene a provarci, visto che aveva gomme fresche rispetto ai primi due, e che al massimo poteva aspettare fino alla curva 3 per superarli. Altri ancora se la prendono con Reutimann, colpevole di aver mollato la propria vettura in una parte qualsiasi della pista, quando i soli 826 metri del tracciato della Virginia consentono a chiunque di rientrare velocemente ai box. Questi sono solo pareri. Quello che si può affermare è che senza la regola del green-white-checkered ci sarebbe stato un ordine di arrivo più veritiero rispetto ai valori visti in campo, quindi un risultato più sportivo. Con le regole in vigore fino al 2004, la classifica sarebbe stata congelata al momento dell'esposizione della bandiera gialla, con Gordon che aveva appena superato Johnson, e gli ultimi tre giri si sarebbero disputati in regime di bandiera gialla fino all'esposizione di quella a scacchi. A quei tempi si cercava di far concludere le gare in regime di corsa aperta esponendo la bandiera rossa a pochi giri dal termine (non meno di cinque a causa della procedura di ripartenza) nel caso ci fosse un incidente, ma nulla si poteva fare se c'erano inconvenienti nelle ultimissime tornate. Fu il pubblico stesso a protestare contro questa situazione, quando nella gara di primavera del 2004 ci fu un incidente a tre giri dalla fine proprio un instante prima che il favorito del pubblico Dale Earnhardt Jr. superasse Jeff Gordon in testa alla gara. Gordn vinse in mezzo a migliaia di bicchieri e lattine di birra che il pubblico gettò in pista. La NASCAR corse ai ripari introducendo la regola del green-white-checkered nel successivo mese di Luglio, modificandola poi nel 2010 aggiungendo la novità del triplo tentativo di conclusione della gara in regime di corsa aperta. Se da una parte ora viene concessa ai piloti la possibilità di un ultimissimo duello, dall'altra si creano situazioni assurde come quella in cui un outsider tenta i tutto per tutto nei confronti dei dominatori della gara oppure quella in cui il leader indiscusso della gara rimane senza combustibile in quanto i giri extra sono diventati troppi. Di sicuro, questa volta il pubblico non può lamentarsi.