martedì 8 maggio 2012

NASCAR: Le lezioni di Talladega



La spettacolare gara di Talladega di domenica scorsa è stata senza dubbio la migliore corsa della stagione. Dopo settimane in cui si è parlato della mancanza di spunti di interesse dei singoli eventi e della latitanza dell'agguerrita lotta per la testa della gara che contraddistingue da sempre le gare NASCAR, la Aaron's 499 ha offerto al pubblico ciò che voleva. Poche interruzioni con la pace car (quasi tutte verso fine gara, quando i piloti non si fanno più sconti tra di loro) e tanta l'incertezza per il risultato finale. Quindi si possono trarre le seguenti conclusioni sul nuovo regolamento che riguarda le gare con strozzature a Daytona e Talladega:

1) anche se il numero di sorpassi per la testa della corsa è più che dimezzato rispetto a quelli record delle gare in tandem dello scorso anno, la corsa è stata più bella in quanto la vicinanza tra i rivali ha aumentato l'incertezza sul risultato finale.

2) i sorpassi sono stati veramente sudati e studiati, decisamente tecnici rispetto a quelli del 2011, quando le coppie di vetture si superavano con differenze enormi di velocità.

3) nonostante le 43 vetture partenti abbiamo corso ruota a ruota su tre o quattro colonne, non c'è stato il tanto temuto incidente a catena. Questo dimostra che se i piloti stanno attenti, possono concludere la corsa senza incidenti. Quindi si potrebbe dire che in occasione della Daytona 500, vista l'importanza della gara, i piloti fanno appositamente delle stupidaggini pur di superare i rivali negli ultimi giri. Ciò è dimostrato dal fatto che è dal 2004 che quella gara non si conclude in modo "normale", cioè senza transformarsi in un demolition derby.

4) raggruppare le vetture facendo uscire la pace car non per forza aumenta lo spettacolo. Infatti, a differenza del resto delle gare del 2012, la parte più interessante della corsa sono stati quei 123 giri (su 188) disputati senza interruzioni. Invece le ripartenze non hanno fatto altro che creare situazioni di pericolo e che dare l'opportunità ad alcuni outsider di tentare delle manovre azzardate.

5) accorciare le gare come fatto anni fa con Dover, poco tempo fa con Fontana e da quest'anno con Pocono (tutte gare da 500 miglia ridotte a 400) non significa avere gare più combattute. Quando i piloti hanno la possibilità di battagliare, lo fanno dal primo all'ultimo giro, sia nelle esibizioni di 50 giri come nella Coca Cola 600 (600 miglia, 966 chilometri).

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