mercoledì 2 maggio 2012

NASCAR: Dura lex sed lex



La gara di Kansas City di dieci giorni fa è stata così avara di emozioni che non mi ha offerto neanche uno spunto di riflessione, se non il fatto che questa strana stagione della NASCAR continua a far vedere gare senza incidenti e con pochissime neutralizzazioni. Rispetto alle gare precedenti, sia a Kansas come a Richmond sei giorni dopo, quache bandiera gialla "inventata" causa di immaginari detriti in pista c'è stata. Pur se chiamata per rendere emozionanti i finali di gara, la pace car continua a far arrabbiare i tifosi che preferiscono gare soporifere a corse falsate dalla direzione gara.

Indipendentemente da questo, la scorsa gara di Richmond si è chiusa tra le polemiche, dopo che il dominatore Carl Edwards è stato penalizzato a causa di una ripartenza anticipata verso la fine della gara. E' vero che Tony Stewart ha fatto slittare troppo le gomme ed è ripartito male, evidenziando esageratamente la ripartenza di Edwads, ma quest'ultimo effettivamente ha aperto il gas prima dei segni che si trovano all'interno della pista e che indicano dove inizia la zona di ripartenza. A niente sono servite le lamentele della squadra e del capomacchina: il pilota della Ford numero 99 ha scontato un drive through e ha perso la gara dopo aver fatto ben 206 giri su 400 in testa.

Ad infiammare le polemiche, c'è stata un ulteriore polemica sulle reali posizioni dei leader al momento della bandiera gialla che ha preceduto la fatidica ripartenza. Che in testa ci fosse Edwards o Stewart non cambia le cose: la gara è stata interrotta a causa di un detrito (non inquadrato dalla TV) che probabilmente si trovava fuori traiettoria. In questo caso non sarebbe stato meglio aspettare che tutti i piloti rifornissero per neutralizzare la corsa una volta che le posizioni fossero certe, come d'altronde è stato fatto altre volte. A complicare il tutto, ci si mettono le ripartenze su due colonne, che rendono fondamentali le ripartenze brucianti. Se ci fossero le vecchie ripartenze con i leader sulla sinistra e i doppiati a destra, ci sarebbero meno polemiche di questo tipo. Ciò non toglie che Edwards è ripartito prima del dovuto ed è stato giustamente penalizzato.

Peccato che la stessa inflessibilità mostrata dai commissari in occasione delle ripartenze e dei pit stop, non venga applicata in sede di verifica tecnica. Quando un pilota vince una gara a bordo di una vettura irregolare, la NASCAR penalizza il pilota e il team in campionato ed applica salatissime multe, ma la vittoria in sè non viene tolta. L'ultima volta in cui un pilota ha vinto ed è stato penalizzato è stata a Talladega, nel 2008, quando Regan Smith passò per primo davanti a Stewart superandolo sotto la linea gialla. Smith venne classificato ultimo tra i piloti a pieni giri e Stewart vinse. Per trovare un caso simile, bisogna andare indietro fino al 1991, quando Ricky Rudd venne classificato secondo nonostante avesse vinto poichè aveva mandato in testacoda Davey Allison, dichiarato poi vincitore. Se parliamo di squalifiche strettamente tecniche e non sportive, ci si perde nei ricordi fino al 1973, quando a Talladega venne squalificato Charlie Glotzbach a causa di una strozzatura del motore non conforme. L'anno dopo ad Ontario, vennero trovate delle valvole irregolari sul motore del vincitore Bobby Allison, ma la NASCAR si limitò a multare la squadra, riconoscendo la vittoria e i punti ottenuti dal pilota. Da quella volta in poi, ogni volta che la vettura del vincitore è risultata irregolare, la vittoria non è mai stata tolta, anche se sono state applicate multe salate e penalizzazioni in punti che addirittura fecero perdere un campionato a Mark Martin nel 1990.

"Dura lex, sed lex" dice il proverbio, ma nella NASCAR vale solo (e non sempre) per gli aspetti sportivi, un po' meno per quelli tecnici.

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