martedì 23 ottobre 2012

Danica Patrick: un'incognita per il 2013



A dispetto di una stagione in cui la pace car è entrata in pista pochissime volte, la seconda gara stagionale di Kansas City è stata veramente movimentata, con ben quattordici interruzioni a causa di incidenti vari. La nuova conformazione dell'asfalto, insieme a delle condizioni climatiche difficili (cielo nuvoloso e umidità alta) e a delle gomme troppo dure per il tracciato, hanno costituito un cocktail difficile da smaltire per le stock car della NASCAR. Ci sono state diverse forature e testacoda, che hanno messo a dura prova la capacità di controllo dei piloti e di messa a punto delle squadre. Grazie a questa situazione, la corsa è stata incerta fino alla fine e ha visto finire contro il muro grandi protagonisti della categoria, come il dominatore di buona parte della gara Aric Almirola e il cinque volte campione Jimmie Johnson, autore di un ottimo recupero verso la fine, aiutato da una perfetta riparazione di emergenza effettuata dai proprie meccanici.

Tra i vari incidenti, quello che ha fatto più discutere è stato quello tra Landon Cassill e Danica Patrick. Tutto ha avuto inizio quando Cassill ha superato un paio di volte la Patrick rifilandole una leggera ruotata, tutt'altro che volontaria. Danica ha reagito nei peggiori dei modi, spingendo Cassill alla curva successiva. Il pilota della Toyota numero 83 è finito in testacoda controllando normalmente la sua vettura senza andare a sbattere, mentre la ragazza della Chevy numero 10 si è girata da sola e in un maldestro tentativo di controsterzo è finita violentamente contro il muro. Per certi versi, la scena ci ha ricordato di quel tardivo speronamento da parte di Michael Schumacher ai danni di Jacques Villeneuve a Jerez de la Frontera, in occasione dell'ultima gara del campionato mondiale di Formula 1 del 1997. Il tedesco aveva comandato la classifica del campionato per buona parte della stagione, pur guidando una Ferrari nettamente inferiore alla Williams, e al vedere la vettura del canadese che lo sorpassava, instintivamente ha provato a chiudere la traiettoria, finendo mestamente insabbiato nella via di fuga.

Se il settevolte campione del mondo, che al tempo poteva comunque vantare due titoli mondiali, aveva fatto una manovra improvvisata, quello che ridicolizza la Patrick, indipendentemente dalla sua bravura tutta da dimostrare nella Sprint Cup, è che il suo gesto è stato premeditato, offrendo il materiale più atteso per le battute dei maschilisti. Lo stesso Cassill ha detto al team via radio dopo l'accaduto: "Regola numero uno delle stock car: imparare a speronare gli altri senza finire tu stesso contro il muro". Frase che ha scatenato l'ilarità dei commentatori. L'incidente non è stato nemmeno accettato facilmente dal team della Patrick, come si nota dalle parole espresse dal capomacchina Greg Zipadelli. Appena dopo lo speronamento, ma un attimo prima che finisse contro il muro, Zipadelli le ha detto alla radio con tono minaccioso: "Take it easy", cioè "stai tranquilla e non fare cavolate". Appena dopo l'impatto è arrivato un lapalissiano "puoi fare meglio di così".

In vista del suo ingaggio da parte del team Stewart-Haas per il 2013, ci si chiede: Danica Patrick si merita un posto nella Sprint Cup? Difficile rispondere, visto che l'ex-pilotessa della IndiCar ha guidato una vettura di un team dai mezzi limitati, come quello di Tommy Baldwin, ma l'incidente di domenica lascia diversi interrogativi. Senza scomodare manovre da leggenda, come il controsterzo di Jamie McMurray a Las Vegas nel 2009 o il sorpasso sull'erba di Dale Earnhardt a Charlotte nel 1987, la Patrick ha fallito una semplice manovra di controllo mentre Cassill si fermava senza danni sull'asfalto. Appena pochi giri dopo , Tony Stewart e Aric Almirola sono riusciti a evitare il muro pur finendo in testacoda a velocità decisamente più alte. E' vero che la Patrick si è classificata decima nel campionato della Nationwide (nonostante cinque ritiri per incidente su trenta corse), ma ci sono stati solo tredici piloti che hanno disputato tutte le gare. Se consideriamo i soli piazzamenti tra i primi dieci, Danica sarebbe ventiduesima in graduatoria. Questo la dice lunga sul fatto se si meriti o meno un posto nella classe regina della NASCAR e in qualche modo ribadisce quanto già dimostrato per altri piloti venuti dalle ruote scoperte. Da questo punto di vista, il 2013 sarà già una prova d'appello per Danica Patrick.

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