martedì 12 giugno 2012

NASCAR - Quanto lunghe sono cento miglia?




L'ultima gara della NASCAR a Pocono ha presentato una novità: si è trattato della prima corsa sul tracciato della Pennsylvania con la distanza di gara ridotta da 500 a 400 miglia. Cento miglia in meno, equivalenti a centosessantuno chilometri, cioè più di mezzo gran premio di Formula 1. La domanda che ci si pone è la seguente: in quale modo ha influito questa novità?

Bisogna dire che il tracciato di Pocono è uno dei più tecnici dell'intero calendario, con delle problematiche analoghe in quanto a difficoltà a quelle di Darlington, Bristol e Martinsville. Ci sono tre curve completamente diverse tra di loro, con raggi di curvatura via a via maggiori e inclinazione sempre minore. L'unica pista, insieme ai tracciati stradali, dove i piloti possono scegliere di scalare una marcia per percorrere meglio le curve e accelerare più velocemente in rettilineo. Quest'ultimo aspetto pone un ulteriore dilemma: meglio scalare e accelerare meglio con il rischio di rompere il cambio o fare tutto il tracciato in quarta con la paura di fondere il motore?

Grazie a queste caratteristiche, il triovale della Pennsylvania ci assicura delle corse incerte e combattute indipendentemente dalla distanza percorsa. La dimostrazione l'abbiamo avuta domenica dove è successo veramente di tutto: penalizzazioni ai box a go go, incidenti, forature, rotture di motore, sorpassi con sportellate, controsterzi, piloti che pizzicavano l'erba interna della pista sollevando terra...Vittime illustri di questa difficile corsa ce ne sono state parecchie: Kyle Busch, A.J.Allmendinger, Kasey Kahne, Greg Biffle, Jeff Gordon...Alla fine l'ha spuntata il giovanissimo Joey Logano (22 anni, esordiente nel 2009), capace di contenere negli ultimi giri il non più giovanissimo Mark Martin (53 anni, esordiente nel 1981).

Da quanto descritto, si potrebbe dire che la riduzione della distanza totale di gara non abbia influito più di tanto. Anzi, la gara si è conclusa in "appena" tre ore e tre minuti, mentre le vecchie gare di 500 miglia raramente si concludevano entro le quattro ore dalla partenza. In particolare, le continue fasi di neutralizzazioni viste nella seconda metà della corsa, diventavano insopportabili quando la gara era più lunga. Inoltre c'è stato meno tempo per sistemare la messa a punto di certe vetture che non erano al massimo della prestazione, come quelle di Biffle e Gordon.

Però, l'amaro in bocca resta agli appassionati di vecchia data. Non si tratta di un puro esercizio nostalgico della serie "una volta era tutto meglio". Semplicemente, con altri quaranta giri da compire, probabilmente sarebbe scoppiato qualche altro motore, si sarebbe bloccata qualche trasmissione, qualche sorpasso azzardato non sarebbe andato a buon fine e qualcuno dei leader sarebbe rimasto senza benzina. Poichè quasi tutte le 500 miglia tranne una si tengono sui velocissimi ovali di Daytona, Atlanta e Charlotte, le uniche vere maratone della NASCAR sono rimaste la Southern 500 e la Coca Cola 600. Oltre alle due 500 miglia di Pocono, negli ultimi anni sono state eliminate una 500 miglia ad Atlanta e due a Fontana (è rimasta una sola 400 miglia). Inoltre, negli anni '90 sono state ridotte cinque 500 miglia tra Darlington, Dover e Rockingham. Forse la soluzione, almeno per le piste che ospitano due gare stagionali, sarebbe quella di organizzare una gara sprint e una endurance in modo tale da offrire entrambi i tipi di tipologia di gara.

Nessun commento: